Per alcuni, cercare risposte
è come voler trovare quei granelli,
che serbano i loro sorrisi,
scavando dalla sabbia più calda
fin giù, dove, istante dopo istante,
nella fanga sono giunti a dimora.
E vorrebbero non cercare mai,
ma lasciarsi scoccare da lieti ricordi,
o ammaliare da voli d’intime speranze,
in alto sulle foreste dei tanti perché,
e lontani dalle tenebrose altre anime,
per trovare una giusta pace
al gusto di risvegli più lievi.
Ma l’aria e il mare devono spargere tempeste.
Non possono sottrarsi!
E così, onde d’indifferenti destini
turberanno miseri granelli inzuppati d’uso,
servendo loro risposte fatte in casa.
Saranno le crepe di un pensiero graffiato,
dove nascono le più grandi paure:
di non sentirsi più goccia
che ritrova ogni volta il mare,
né fiato ogni volta l’aria.
Saranno la convivenza con le serpi più infide.
E non c’è misericordia alcuna
per un cardellino che evade
senza più le ali per inseguire speranze,
o consolazione alcuna
per un eroe vilmente trafitto
nel suo ultimo accenno di ricordi,
ma l’immatura cognizione
che sorrisi rubati del passato
vivono istanti in quest’Immenso stellato.
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